BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Chiediamo alla Commissione di agire immediatamente per proteggere l’industria del nostro Continente dalla competizione sleale dei players non europei, favorirne lo sviluppo e assicurare un’adeguata dotazione finanziaria per supportare la transizione industriale. Non accetteremo misure tampone: servono riforme immediate, chiare, radicali, efficaci”. Esordendo con queste parole, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, ha aperto a Bruxelles la quarta riunione dell’Alleanza Ministeriale per le Industrie ad Alta Intensità Energetica, presieduta dall’Italia e alla quale hanno partecipato i ministri e i sottosegretari omologhi di 25 Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Spagna e Polonia. Urso ha innanzitutto evidenziato come l’Europa si trovi in un momento cruciale “per la presentazione di alcune proposte normative che saranno fondamentali per rilanciare la competitività delle industrie ad alta intensità energetica”. Dal 3 dicembre è sul tavolo il Pacchetto sulla Sicurezza Economica con ‘RESource EU’, iniziativa faro sulle materie prime critiche e strategiche essenziali per le catene del valore dell’industria europea: “È importante che la Commissione Europea prosegua nel monitoraggio dei flussi di rottami verso Paesi extra UE, alla luce del quale dovranno essere adottate misure urgenti di limitazione”, ha evidenziato Urso.
Nelle prossime settimane la Commissione si esprimerà inoltre sull’Industrial Accelerator Act e sulla revisione del CBAM, su cui l’Italia ha ribadito aspettative chiare e condivise con i settori più esposti: “Dal primo ci attendiamo un quadro organico di promozione delle tecnologie pulite, tra cui l’acciaio e il cemento verde, la semplificazione dei permessi e l’introduzione del principio di Preferenza europea, base per promuovere beni e servizi ‘Made in Europe’. Dal secondo pacchetto dovranno giungere invece risposte concrete per l’estensione mirata del CBAM ai prodotti a valle, per bloccare fenomeni di aggiramento del meccanismo e per tutelare i nostri esportatori”. Al centro delle richieste italiane anche la tutela delle filiere più esposte. Per la chimica il ministro Urso ha richiamato “la recente creazione dell’Alleanza europea per la chimica”, strumento cruciale “per definire azioni a tutela della capacità produttiva e della competitività del settore, sia nella chimica di base che nella biochimica, entrambe strategiche per l’Europa”. Per la siderurgia ha rimarcato come “abbiamo accolto con favore la proposta di aggiornamento delle misure di salvaguardia. Analogo sostegno per la recente proposta di salvaguardie per le ferroleghe. Auspichiamo un’approvazione rapida: devono entrare subito in vigore”.
Su questi tre snodi principali si è quindi sviluppato il dibattito tra i ministri dell’Alleanza Ministeriale per le Industrie ad Alta Intensità Energetica: le prime reazioni al Piano RESource-EU, le ulteriori azioni di protezione dell’industria europea dopo le salvaguardie su acciaio e ferroleghe, e la valutazione delle possibili restrizioni alle esportazioni di rottami metallici. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata ai comparti che stanno soffrendo maggiormente la concorrenza distorta proveniente dall’Asia, come quello della moda, del tessile e della plastica. Urso ha portato al centro dell’agenda dei ministri la “lotta contro il fast fashion”, ammonendo sulla pressione crescente dei flussi extra UE: “È in atto una invasione di prodotti asiatici, anche come effetto indiretto dei dazi americani ai prodotti cinesi e indiani. Occorre che le misure annunciate, come quelle sui dazi anche per i prodotti di valore inferiore a 150Ç, entrino subito in vigore. Non possiamo aspettare il 2028”. I lavori dell’Alleanza Ministeriale per le Industrie ad Alta Intensità Energetica proseguiranno già nelle prossime ore al Consiglio Competitività, che includerà un punto dedicato alle industrie ad alta intensità energetica, presentato dall’Italia insieme a Francia, Spagna e Polonia, quest’ultima chiamata ad assumere la Presidenza nella prossima riunione di febbraio.
“L’Europa deve fare la sua parte pensando alle sue imprese alle suoi lavoratori e i suoi cittadini e nel contempo io credo non debba isolarsi nei confronti di altri paesi del sud del mondo che possono con noi condividere questa strategia di sviluppo e di crescita”, ha detto a margine della riunione. “L’Europa deve far da sé ed è in condizioni di farlo. Se rialza la testa, se ragiona, condividendo gli obiettivi comuni che sono a fondamento della nostra casa europea”, ha aggiunto il Ministro.
Per quanto riguarda l’industria dell’automotive il Ministro ha dichiarato che ci si aspetta “che la commissione realizzi una revisione radicale ed efficace del regolamento sulle CO2 sulle auto e che faccia altrettanto per quanto riguarda i veicoli pesanti e i veicoli commerciali”. Il Ministro ha evidenziato come l’industria dell’auto sia “la prima industria europea, quella che sviluppa i maggiori volumi e che consente la maggiore occupazione”, e che quindi debba essere per questo “il principale dossier su cui la commissione deve svolgere il suo lavoro, sulla scia di quanto hanno indicato nei due documenti l’Italia, la Germania e a cui pensiamo si possa anche associare la Francia”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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