MILANO (ITALPRESS) – La pasta come simbolo della Cucina Italiana candidata a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO: è questa la proposta lanciata oggi durante il meeting EcoDigital a TUTTOFOOD Milano, promosso con il sostegno di EuroToques e con la partecipazione di figure autorevoli dell’enogastronomia, del turismo e dell’innovazione giovanile.
“La pasta, dalle Alpi a Pantelleria, è il prodotto più identitario della nostra tradizione gastronomica – dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, già Ministro dell’Agricoltura e promotore del riconoscimento UNESCO dell’arte del pizzaiuolo napoletano -. Dopo il successo della candidatura della pizza, oggi vogliamo che a dicembre arrivi il sì dell’UNESCO alla Cucina Italiana. La pasta è il simbolo giusto: un alimento universale, sostenibile, anti-spreco e rappresentativo della nostra biodiversità culturale”. La proposta è stata condivisa da Enrico Derflingher, chef e Presidente di EuroToques, e sostenuta da esponenti del mondo enogastronomico come Domingo Cotarella, Presidente di “Terra Nostra”, e Luciano Pignataro, noto giornalista enogastronomico, insieme a numerosi giovani innovatori e operatori del settore.
La candidatura si fonda su due grandi valori: sostenibilità e diversità bioculturale. “La nostra cucina – prosegue Pecoraro Scanio – è profondamente sostenibile: riutilizza gli ingredienti, combatte lo spreco alimentare con piatti come la frittata di maccheroni, la ribollita, la mozzarella in carrozza. È una cucina circolare e inclusiva, capace di innovare senza perdere la sua anima”. Particolare rilievo è stato dato al censimento dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), lanciato proprio da Pecoraro Scanio durante il suo mandato ministeriale: “Oggi questo registro ufficiale conta oltre 5.000 prodotti riconosciuti, il numero più alto al mondo: una prova tangibile della straordinaria biodiversità enogastronomica italiana”, sottolinea l’ex ministro.
Il percorso di candidatura è sostenuto da ministeri, regioni, associazioni, riviste storiche come “La Cucina Italiana” e da una petizione popolare che ha raccolto già migliaia di firme. “Così come mobilitammo milioni di persone per la pizza, oggi chiediamo con forza: UNESCO, dì sì alla Cucina Italiana!”, afferma Pecoraro Scanio. Il meeting ha inoltre ospitato startup e progetti di transizione ecologica e digitale nell’agroalimentare, dimostrando che la tradizione culinaria italiana può e deve dialogare con l’innovazione.
– foto screenshot video Alfonso Pecoraro Scanio –
(ITALPRESS).
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