Flotilla, Salvini “A rischio un processo di pace delicato e complicato”

ROMA (ITALPRESS) – “Non sono in contatto con nessuno della Flotilla. Se ne occupano i miei colleghi ministri e lascio a loro il dialogo con persone che stanno mettendo a rischio la propria vita e un processo di pace delicatissimo. Quando, dopo mesi di sangue, di morti, di conflitti e scontri, il presidente Trump invita il premier israeliano e lo convince, magari controvoglia, ad accettare un percorso di pace sostenuto dal Papa, dall’Unione Europea, siamo in attesa dell’ok di Hamas”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a “Non Stop News”, su Rtl 102.5.

“Questo ci spiega il momento storico che stiamo vivendo da parte delle democrazie, che attendono il sì o il no dei terroristi islamici di Hamas. Facciamocelo andare bene – aggiunge -. Poi ci sono 40 barche a vela che rischiano di far saltare il processo, vi rendete conto della follia? Fino ad ora ci sono state proteste, ma nessuno si è fatto male. E’ chiaro che quando si entra in un teatro di guerra ci si espone a dei rischi. Il governo italiano tutela i cittadini. E’ chiaro che la situazione si complica. Stanno mettendo a rischio un processo di pace delicato e complicato. Io, da ministro dei Trasporti, ho il dovere di intervenire sullo sciopero di domani per permettere ai cittadini di andare a scuola, a lavorare, a fare un esame medico che aspettano da sei mesi. Se uno si siede sui binari bloccando dei lavoratori che, dopo ore e ore di turno, vogliono tornare a casa dalla propria famiglia, non sta aiutando Gaza, sta commettendo un reato”.

«Il diritto allo sciopero è sacrosanto in un Paese libero come il nostro, ma non lo è il diritto al caos o allo sciopero generale a sorpresa. C’è una commissione tecnica esterna, non politica, ma di garanzia degli scioperi, che si pronuncerà a brevissimo – spiega Salvini in merito allo sciopero generale proclamato per domani da Cgil e Usb -. Vista la normativa, immagino che dichiarerà lo sciopero illegittimo. Uno sciopero generale improvviso per motivi politici è chiaro ed evidente che non può essere organizzato con così scarso preavviso. Faremo tutto quello che la legge permette, garantendo il diritto al lavoro, allo studio e la mobilità di 60 milioni di italiani».

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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