Esperti, da 15esimo Piano quinquennale Cina opportunità per il mondo

GUANGZHOU (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Le raccomandazioni del Comitato centrale del Partito comunista cinese per la formulazione del 15esimo Piano quinquennale (2026-2030) non solo delineano un progetto per lo sviluppo economico e sociale del Paese nei prossimi cinque anni, ma sono state ampiamente considerate una nuova opportunità per lo sviluppo globale condiviso alla conferenza Understanding China 2025.

A tema “Nuovo Piano, Nuovo Sviluppo, Nuove Scelte – Modernizzazione Cinese e Nuova Visione per la Governance Globale”, la conferenza si è svolta dal 30 novembre al 2 dicembre a Guangzhou, capoluogo della provincia meridionale cinese del Guangdong. L’evento ha attirato un numero record di 800 partecipanti provenienti dalla Cina e dall’estero.

Le raccomandazioni indicano come compito strategico principale per il periodo del 15esimo Piano quinquennale la costruzione di un sistema industriale modernizzato e il rafforzamento delle basi dell’economia reale.

Yin Yanlin, vice direttore del Comitato per gli Affari Economici del 14esimo Comitato Nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, ha dichiarato che la Cina sta andando oltre il suo ruolo di “fabbrica del mondo” verso una produzione intelligente, verde e orientata ai servizi, un cambiamento che sbloccherà numerose nuove opportunità di cooperazione industriale a livello globale.

Romano Prodi, ex primo ministro italiano ed ex presidente della Commissione europea, ha affermato che la Cina si è trasformata da Paese con grande potenziale di sviluppo a vero e proprio leader nell’arena economica globale, e oggi detiene una posizione di primo piano nei settori emergenti come l’energia solare ed eolica, le batterie e i veicoli elettrici.

Nei prossimi cinque anni, l’attenzione della Cina verso la scienza e la tecnologia comporterà un suo ruolo rilevante nel progresso tecnologico, ha osservato Prodi, aggiungendo che l’Europa dovrebbe cercare una cooperazione maggiore col Paese.

La Cina e l’Unione europea sono i secondi maggiori partner commerciali l’una dell’altra, e quasi 3.000 imprese cinesi hanno stabilito la propria presenza nell’UE, creando oltre 260.000 posti di lavoro locali, secondo un rapporto pubblicato a metà novembre dalla Camera di Commercio Cinese presso l’UE e dalla società di consulenza Roland Berger a Bruxelles.

Lo sviluppo verde è stato un altro tema chiave della conferenza.
Guo Lanfeng, presidente della Società cinese per la riforma economica, ha sottolineato che la Cina è un promotore globale della transizione verde, essendo il più grande mercato di veicoli elettrici e uno dei principali investitori nelle energie rinnovabili come il solare e l’eolico.

“Nel periodo del 15esimo Piano quinquennale, la Cina avanzerà con costanza raggiungendo il picco delle emissioni di carbonio”, ha dichiarato Guo. Pur accelerando il proprio sviluppo verde, il Paese rafforzerà la cooperazione internazionale nelle tecnologie e nelle industrie verdi e promuoverà la libera circolazione di prodotti verdi di alta qualità, ha aggiunto il presidente.

Erastus Mwencha, ex vice presidente della Commissione dell’Unione Africana, ha evidenziato che i consistenti investimenti della Cina nell’energia solare stanno già portando benefici in Africa.

Mwencha ha affermato che la spinta dell’Africa verso i veicoli elettrici e l’aggiornamento delle infrastrutture risulta strettamente in linea con gli obiettivi cinesi di transizione verde, creando opportunità reciprocamente vantaggiose per la cooperazione tra Cina e Africa.

I partecipanti hanno inoltre elogiato l’impegno della Cina per un’apertura di alto livello.

Isabelle Hannedouche, direttrice generale di Sodexo Greater China, ha dichiarato che, da quando è entrata nel mercato cinese nel 1995, l’azienda francese di servizi di ristorazione e gestione delle strutture è cresciuta fino a contare oltre 950 sedi operative in tutto il Paese, impiegando più di 17.000 persone e servendo oltre 1,2 milioni di consumatori al giorno.

La base dei clienti dell’azienda si è diversificata, passando principalmente da imprese finanziate dall’estero nei primi anni fino a includere aziende statali, imprese private e società tecnologiche leader, a testimonianza delle opportunità create dal mercato aperto cinese, ha affermato Hannedouche.

Inoltre, il mercato aperto ha dato un forte impulso agli scambi commerciali. Mwencha ha osservato che il commercio tra Cina e Africa è aumentato da 10 miliardi di dollari nel 2000, quando è stato istituito il Forum sulla cooperazione Cina-Africa, a circa 300 miliardi di dollari nel 2024.

Con la Cina che concede un accesso senza dazi al 100% dei prodotti africani, il deficit commerciale dell’Africa dovrebbe ridursi gradualmente, ha affermato Mwencha, aggiungendo che la transizione cinese verso l’alta tecnologia e i cambiamenti demografici sta creando spazio per le industrie africane ad alta intensità di manodopera.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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