MILANO (ITALPRESS) – Settecento milioni di euro di giro d’affari, 300 milioni di fatturato e un EBITDA di 21,5 milioni di euro. Sono i numeri del Gruppo Uvet, realtà milanese specializzata nel business travel che oggi conta 700 occupati diretti e 11 alberghi in gestione. A tracciare il bilancio dell’anno e le prospettive future è il presidente Luca Patanè, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Il 2025 è stato un ottimo anno, è andato meglio del 2024, e ci aspettiamo per il 2026 una crescita ulteriore”, spiega Patanè, che guida un’azienda articolata su più fronti: business travel per le aziende, organizzazione eventi, agenzie di viaggio retail e tour operating. La presenza del gruppo sul territorio nazionale è capillare, con sedi a Milano, Bologna, Treviso, Torino, Roma, Matera e Firenze.
Le prospettive nel settore del business travel, secondo il presidente, sono di lieve ma costante crescita, strettamente legata agli andamenti dell’economia. “Al crescere dell’economia c’è un crescere delle trasferte”, sintetizza Patanè, sottolineando come tra i clienti figurino numerose piccole e medie imprese italiane, oltre alle grandi aziende.
Negli ultimi anni la filiera del travel ha vissuto una profonda trasformazione. “Sono cambiati i fornitori – alberghi, compagnie aeree, autonoleggi – che sono maturati e hanno affrontato richieste particolari legate alla sostenibilità”, spiega il presidente. Le strutture ricettive hanno dovuto adeguarsi agli standard ambientali, mentre le compagnie aeree hanno affrontato la sfida dei carburanti a basso impatto per ridurre le emissioni di CO2. Questi cambiamenti hanno influenzato anche il comportamento dei consumatori, sempre più orientati verso scelte sostenibili.
La digitalizzazione ha rivoluzionato il rapporto con i clienti. “Comunichiamo molto attraverso i tool”, spiega Patanè, riferendosi agli strumenti digitali che permettono prenotazioni, commenti e integrazione con i sistemi aziendali. L’evoluzione tecnologica consente oggi di mandare videomessaggi o messaggi vocali per prenotare un volo, ma il tocco umano resta insostituibile.
“Rimane un lavoro ancora abbastanza manuale quando devi assistere nelle difficoltà il viaggiatore, perchè ci sono mille imprevisti”, sottolinea il presidente del gruppo Uvet. Con clienti che viaggiano in tutto il mondo, spesso in aree complesse, serve una professionalità costruita negli anni per gestire emergenze, interfacciarsi con fornitori che non parlano le lingue internazionali e risolvere problemi in tempo reale.
Sul fronte dell’innovazione tecnologica, Patanè adotta un approccio pragmatico. “I big data ti aiutano a conoscere bene il cliente, però gli devi fare le domande giuste, altrimenti ti dicono solo cose banali”, avverte. La sfida è saper leggere tra le righe delle richieste, anticipare i bisogni non espressi, evitare risposte automatiche che “fanno perdere più tempo”.
“Bisogna in maniera magistrale seguire lo sviluppo della tecnologia nei prossimi dieci anni per capire il reale peso dell’uomo e della macchina”, sottolinea.
Infine, Patanè evidenzia il successo dell’ultima edizione del Biztravel Forum, evento organizzato da Uvet e giunto alla ventitreesima edizione. Quest’anno la location scelta è stata il Palazzo del Ghiaccio di Milano, nei pressi del CONI, per celebrare l’anno olimpico con la partecipazione di aziende sponsor dei Giochi. Era presente anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“E’ un think tank che portiamo avanti adattando i formati al cambiamento del mood dei consumatori”, spiega Patanè. L’evento è diventato “un punto di riferimento per rinsaldare il rapporto tra fornitori, clienti e agenzie, fondamentale per disegnare i trend futuri”.
– Foto Italpress –
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