L’Italian Trade Agency di New York ha organizzato per oggi 20 novembre un incontro dedicato alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, il programma nato nel 2016 per promuovere la filiera gastronomica nazionale all’estero. L’appuntamento si terrà presso Kesté, la pizzeria fondata dallo chef Roberto Caporuscio nel Financial District, uno dei locali che negli ultimi quindici anni hanno contribuito alla diffusione della pizza napoletana negli Stati Uniti.
L’iniziativa si concentrerà sul tema scelto per la decima edizione della rassegna, “Italian Cooking: Health, Culture, and Innovation”, una formula che negli ultimi anni ha guidato molte attività istituzionali all’estero, spesso affiancate da workshop dedicati a dieta mediterranea, tecniche di lavorazione tradizionali e nuovi processi di ricerca culinaria. La serata prevede un dibattito pubblico seguito da dimostrazioni di cucina dal vivo focalizzate su pizza e pasta, due dei prodotti più riconoscibili della cucina italiana nel mercato statunitense, dove marchi come Barilla, De Cecco e Rao’s Homemade hanno registrato una crescita significativa negli scaffali dei supermercati.
Il panel sarà moderato da Davide Ippolito, founder de ilNewyorkese, e coinvolgerà rappresentanti di diverse realtà della gastronomia italiana negli Stati Uniti. Tra gli ospiti ci saranno Roberta Marini De Plano dell’Accademia Italiana della Cucina, Damiano Rosella dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, Nunzio Castaldo di Panebianco Wines e Brian Nacht di Orlando Foods, azienda che distribuisce marchi come Caputo e Ciao Tomatoes, usati da molte pizzerie che lavorano con ingredienti certificati.
L’apertura sarà affidata a Erica Di Giovancarlo, Italian Trade Commissioner e direttrice esecutiva per gli Stati Uniti dell’agenzia, che illustrerà il ruolo crescente della cucina italiana nella promozione del Made in Italy. Secondo i dati ICE, negli ultimi anni il mercato statunitense ha continuato a mostrare interesse per prodotti come olio extravergine, conserve di pomodoro e vini a denominazione, con importazioni aumentate stabilmente, in linea con quanto osservato anche in Canada e Giappone tra i principali mercati extraeuropei.
La serata seguirà una struttura divisa in tre momenti: accoglienza e networking, seminario con show cooking e, infine, buffet di degustazione. Un formato già utilizzato in altre iniziative della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che negli scorsi anni ha coinvolto ristoranti, istituti culturali e aziende importatrici in città come Chicago, Los Angeles e Miami, con l’obiettivo di presentare la cucina italiana come settore che unisce tradizione, identità culturale e sviluppo economico.
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