A New York una mostra sulle donne che hanno inventato il cinema prima del cinema

Domani 13 novembre l’Istituto Italiano di Cultura di New York ospiterà la presentazione della mostra inVisibles. The Women Who Pioneered Cinema | inVisibili. Le pioniere del cinema, un progetto ideato dalla sottosegretaria al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni. All’incontro interverranno la stessa Borgonzoni e Antonio Saccone, presidente di Cinecittà. L’inaugurazione sarà preceduta da una conferenza stampa alle 16.30 e seguita da un ricevimento aperto al pubblico.

L’esposizione aprirà ufficialmente il giorno successivo, il 14 novembre, e resterà visitabile fino al 30 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. L’iniziativa intende riportare alla luce il contributo di diciassette donne che, tra gli inizi del Novecento e gli anni Quaranta, hanno avuto un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo del cinema. Tra loro figure note e meno note che operarono in Italia, Francia e Stati Uniti, quando l’industria cinematografica muoveva ancora i primi passi.

Nel periodo del cinema muto, la presenza femminile nel settore era molto più estesa di quanto i racconti successivi abbiano lasciato intendere. Negli Stati Uniti, ad esempio, le sceneggiatrici erano dieci volte più numerose degli uomini tra la fine dell’Ottocento e la metà degli anni Venti. Molte di queste professioniste non si limitarono alla recitazione ma assunsero ruoli tecnici e dirigenziali, fondarono case di produzione e contribuirono a definire il linguaggio del nuovo mezzo artistico.

L’idea di inVisibili nasce dalla volontà di recuperare materiali dimenticati o trascurati: pellicole frammentarie, copioni, riviste d’epoca e documenti conservati in archivi pubblici o privati. Questo lavoro di ricerca ha permesso di restituire visibilità a un gruppo di autrici la cui opera era rimasta a lungo oscurata dal predominio maschile del cinema successivo.

Il percorso espositivo segue un ordine cronologico, dalla regista Elvira Notari, pioniera del cinema italiano di cui nel 2025 ricorre il 150º anniversario della nascita, fino a Rosetta Calavetta, doppiatrice nota per aver dato voce ad alcune delle più celebri protagoniste dello schermo. In mezzo, altre quindici figure femminili che rappresentano una generazione di autrici e interpreti emancipate e non convenzionali.

La mostra propone una lettura del cinema delle origini come spazio di sperimentazione e libertà, in cui le donne ebbero un ruolo decisivo nel plasmare storie e personaggi che anticipavano i temi dell’indipendenza e dell’autodeterminazione femminile. Un contributo rimasto a lungo invisibile, che oggi torna a essere riconosciuto e documentato attraverso questa iniziativa.

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