Una chiesa gremita, un’atmosfera di profonda emozione e un senso condiviso di partecipazione collettiva. Ieri sera, la parrocchia Maria SS.ma del Buon Rimedio di Scampia si è trasformata in un luogo di memoria e rinascita, ospitando la presentazione del volume “Quando Giovanni Paolo II portò il mondo a Scampia. Storia dell’incontro tra un Santo e la periferia”, scritto dal giornalista Massimo Iaquinangelo e dal parroco don Alessandro Gargiulo, edito da Rogiosi che gode della prefazione del Cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, e della postfazione del Prof. Ulderico Parente, storico della Chiesa.
L’evento, molto atteso dal quartiere e introdotto dal parroco stesso, ha visto la partecipazione di figure di rilievo come Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, l’editore Rosario Bianco e Domenico Falco, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, che ha moderato il confronto. Presenti anche numerosi sacerdoti, rappresentanti istituzionali e cittadini, simbolo di quanto quell’incontro con Giovanni Paolo II nel 1990 abbia inciso profondamente sulla memoria e sull’identità di Scampia.
Durante la serata, monsignor Di Donna ha condiviso un ricordo personale, ricordando l’esperienza vissuta in prima persona quel giorno storico: «È un testo che ci voleva – ha detto – perché restituisce alla memoria collettiva non solo la cronaca di un evento, ma il senso profondo di una rinascita. Scampia non si è mai arresa, attraversata dal dolore e dalla speranza. Questo libro racconta il cammino di una comunità che ha saputo rialzarsi, grazie alla fede e all’impegno delle nuove generazioni».
Anche il prefetto Michele Di Bari ha sottolineato come quella visita abbia rappresentato un punto di svolta ancora attuale: «Lo storico incontro ha tracciato una strada che non si è mai interrotta. L’azione congiunta di Stato e Chiesa deve continuare, ciascuno nel rispetto delle proprie responsabilità, per superare le fragilità e promuovere un reale riscatto. Scampia non è più il simbolo del degrado, ma un laboratorio di dignità e rinascita».
Il valore editoriale e civile del volume è stato evidenziato dall’editore Rosario Bianco, il quale ha definito il libro «una testimonianza fondamentale per capire quanto il messaggio di Giovanni Paolo II sia ancora vivo e capace di alimentare speranza, soprattutto nelle periferie».
Anche Mimmo Falco, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha espresso gratitudine agli autori, sottolineando che «questo libro è un atto d’amore verso Scampia e le periferie del mondo. È un testo di speranza che mette in luce la capacità di trasformazione di una comunità, offrendo una lezione di coraggio e fede civile».
Uno dei momenti più toccanti è stato l’intervento di don Alessandro Gargiulo, coautore del volume, che ha evidenziato l’aspetto umano e pastorale del messaggio di Giovanni Paolo II: «Tante cose sono state scritte su Scampia, ma questo libro nasce per raccontare la responsabilità e la speranza di un quartiere che ha voglia di cambiare».
Il ricordo di Massimo Iaquinangelo ha infiammato l’atmosfera, rievocando la storica visita papale: «Da quel momento – ha ricordato – le istituzioni non poterono più ignorare il problema di Scampia. Da lì nacque un percorso di cambiamento che ha portato, nel tempo, anche la visita di tre Presidenti della Repubblica e, nel 2015, quella di Papa Francesco. Oggi, i frutti di quel seme di speranza sono sotto gli occhi di tutti».
L’evento si è concluso con una proiezione di immagini d’epoca e un momento di preghiera, guidato da monsignor Di Donna, che ha affidato il quartiere alla Madonna, riprendendo il gesto compiuto da Giovanni Paolo II durante la sua visita. Un appello a proseguire nel cammino di fede e impegno civile, con un accenno anche alla prossima apertura del processo di beatificazione di don Vittorio Siciliani, figura di riferimento spirituale per la comunità.
A chiusura della serata, l’arcivescovo emerito di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, ha rivolto un messaggio di incoraggiamento alla comunità, invitando tutti a mantenere viva la memoria e la speranza. Applausi lunghi e commozione hanno concluso l’evento, testimonianza di un sentimento che unisce il quartiere e alimenta la volontà di guardare avanti, con la certezza che la speranza, anche nelle periferie, può germogliare forte e duratura.
Per scoprire di più sulla storica venuta di San Giovanni Paolo II a Scampia, il libro è acquistabile a questo link.
L’articolo Scampia si raccoglie in un momento di memoria per la presentazione del libro su Giovanni Paolo II proviene da IlNewyorkese.
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