Serie A: Inter-Lazio il big match, esordi in panchina per De Rossi e Vanoli

L’11ma giornata di Serie A propone tanti incroci interessanti e delle storie che meritano  di  essere raccontate o ricordate.

Il big match  si giocherà  nel  posticipo domenicale e vedrà  impegnate Lazio-Inter. Su SMIT potete trovare un focus tattico sulla partita, giocata d’anticipo dal nostro match Analyst Pietro Dell’Anna.

La storia delle sfide e degli incroci tra le due formazioni è  ricca di  aneddoti e curiosità: dal gemellaggio tra le due tifoserie al famigerato (per i nerazzurri) 5 maggio 2002, con quello scudetto sfumato al fotofinish sul prato verde dell’Olimpico. E poi la controversa sfida del 2010, quella per intenderci dello striscione “OH NOOO” della curva laziale esposto al gol nerazzurro, per sfottere i romanisti che speravano in un favore dei biancocelesti per coronare il sogno scudetto. Inoltre tanti incroci di mercato, con la tratta più percorsa quella che porta da Roma a Milano ma anche qualche percorso  inverso, a testimoniare ulteriormente il legame a doppio filo che lega da sempre non solo le  due squadre ma anche le  due società.

Tra le  tante sfide giocate dalle due squadre quella storicamente più importante si è disputata in campo neutro, a Parigi, quando nella  Finale di Coppa  Uefa del 1998 l’Inter sconfisse nettamente i biancocelesti per 3-0, con un immarcabile Ronaldo il Fenomeno MVP.

Tornando ai giorni nostri l’11ma giornata proporrà due ritorni importanti in panchina: De Rossi, chiamato a sostituire Vieira per levare il Genoa dalle sabbie mobili della zona retrocessione, e Vanoli che siederà per la prima volta sulla panchina della Fiorentina, perché appena chiamato a sostituire Pioli con lo stesso obiettivo. Scherzi  del  destino, i due allenatori e le rispettive squadre si  troveranno di fronte, domenica, a Marassi.

Sia De Rossi che Vanoli hanno firmato contratti fino a giugno 2026, con opzione di rinnovo in caso di raggiungimento dell’obiettivo preposto, vale a dire la salvezza. È la stessa formula con la quale la Juventus ha firmato Spalletti, a testimonianza del fatto che la  precarietà sia oramai diventata la cifra stessa della carriera degli allenatori, indipendentemente dal loro curriculum.

Se da una parte è giusto che un tecnico debba essere valutato step by step, facendo parlare i risultati per lui, dall’altro non posso non notare che la programmazione è altra cosa: il calcio è pieno di storie di allenatori che hanno costruito cicli importantissimi nei club che hanno allenato nonostante un inizio balbettante, inoltre firmando contratti da “traghettatori” le società mandano un messaggio a mio avviso sbagliato ai propri giocatori, che sanno già che ci sarà un (ennesimo) capro espiatorio nel caso in cui la stagione non dovesse essere svoltata con il cambio in panchina.

Classifica alla mano la partita che porterà  in dote più punti  in campo al fischio d’inizio sarà Bologna-Napoli, con la squadra di Italiano che si presenterà a quota 18, a pari punti con la  Juventus e ad appena 4 lunghezze dal Napoli capolista.

Nel  gruppo delle inseguitrici del Napooli c’è anche la Roma, reduce dalla sconfitta di San Siro contro il Milan (ma anche dalla convincente vittoria di Glasgow in Europa League): i giallorossi ospiteranno l’Udinese di Zaniolo, un ex che non ha lasciato  esattamente un ricordo indimenticabile tra i tifosi, soprattutto per le modalità dell’’addio, e che si presenta in grandissima forma. Il numero 10  bianconero ha già segnato, da ex, alla Roma, con la  maglia dell’Atalanta, e certamente proverà a fare un altro sgambetto ai suoi ex compagni di squadra.

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