ROMA (ITALPRESS) – Con l’arrivo dell’autunno bronchi e polmoni diventano più che mai bersaglio di diverse patologie: il clima più rigido, l’aumento dell’umidità e la permanenza in ambienti chiusi favoriscono infatti la diffusione di virus e batteri responsabili di bronchiti, polmoniti e riacutizzazioni della Bpco, la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Nella brutta stagione cresce anche il rischio di infezioni virali come l’influenza e il Covid-19, che possono colpire in modo più severo le persone con malattie croniche o con difese immunitarie ridotte. “I primi freddi diminuiscono le capacità del sistema immunologico di difenderci da potenziali aggressori quali ad esempio i virus, che in questa stagione girano con frequenza nettamente maggiore rispetto alla primavera e all’estate”, ha dichiarato Stefano Centanni, professore ordinario di Pneumologia presso l’Università di Milano, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
Centanni si sofferma poi sull’importanza dei vaccini: “Questa nuova variante del Covid-19 è molto infettiva, anche se dà sintomi meno significativi rispetto a quelli terrificanti di alcuni anni fa: quelli di oggi sono raffreddore, raucedine, tosse, febbre, mal di gola e senso di stanchezza. Un raffreddore a una persona sana e giovane dà sintomi banali, ma nei pazienti con broncopatia cronico-ostruttiva può essere occasione per una riacutizzazione della malattia e un peggioramento delle condizioni cliniche: quest’anno sembra che i sintomi dell’influenza siano abbastanza importanti, dunque la vaccinazione dovrebbe assolutamente essere fatta e dobbiamo tutti impegnarci a sostenere le campagne vaccinali soprattutto per malati cronici e anziani”. Nei casi di questi ultimi, aggiunge, “queste infezioni possono anche andare incontro a problemi più grossi quali le polmoniti: le condizioni di un paziente fragile peggiorano in maniera importante quando aumenta la tosse e inizia a mancare il respiro. È molto importante che siano soprattutto questi soggetti a vaccinarsi: non possiamo pensare a un nuovo isolamento sociale per impedire la diffusione dell’influenza, del Covid o del virus respiratorio sinciziale, ma i soggetti anziani e fragili quando vanno in ambienti molto densi di popolazione come metropolitane dovrebbero indossarla”.
L’ultima parte della riflessione di Centanni è dedicata alla fase di riabilitazione: “Tenersi attivi anche camminando è estremamente significativo a tutte le età, per tenere in attività masse muscolari importanti come quelle delle gambe: l’allenamento degli arti inferiori nei programmi di riabilitazione è fondamentale, ma bisogna evitare le zone di massimo inquinamento; altrettanto importante è l’uso di cibi come frutta e verdure, che contengono molte sostanze antiossidanti”.
– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).
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