Lo chef Fabrizio Facchini, culinary director del Padiglione Italia al Fancy Food Show di New York, racconta il dietro le quinte di uno degli eventi più importanti per l’agroalimentare italiano negli Stati Uniti. Tra showcooking, prodotti d’eccellenza e la passione per la cucina autentica, l’Italia conferma la sua forza anche oltreoceano.
Buongiorno a tutti, siamo sempre qui al Fancy Food Show con Il Newyorkese e oggi ho il piacere di avere con me lo chef Fabrizio Facchini. Grazie mille, chef, per essere qui con noi.
Grazie a te.
Allora, chef, iniziamo subito con un commento a caldo. Siamo al terzo giorno di questo Fancy Food Show: quali sono le sue sensazioni, le emozioni? Cosa ci stiamo portando a casa, quasi in chiusura?
Penso che quest’anno sia stato uno degli anni di maggior successo. Abbiamo avuto molti più espositori, molte più aziende, tanti prodotti e tante innovazioni italiane. Tanto Made in Italy, insomma. È davvero una cosa bella: stiamo crescendo, anche in questi tempi un po’ difficili, come li definiamo. L’imprenditore italiano, il produttore italiano, il governo e aziende come Universal Marketing — che si occupa della promozione sia delle aziende che delle regioni — non mollano. Stiamo crescendo a livello di visibilità e anche a livello di export. Penso che quest’anno sia stata una bella dimostrazione di tutto questo: siamo forti.
Assolutamente. Ed è una prova che deriva anche dal suo importante ruolo, un ruolo di grande responsabilità come culinary director per il Padiglione Italia. Un ruolo di coordinamento di tutte le attività: show cooking, gestione, degustazioni… insomma, tutto ciò che sta dietro le quinte e che poi i partecipanti al Fancy Food hanno potuto vivere. Ci racconta qualcosa di quello che è successo dietro le quinte e cosa ha significato per lei ricoprire questo incarico, sicuramente di grande responsabilità ma anche di prestigio e, immagino, di orgoglio?
Sì, è un ruolo abbastanza importante perché parliamo di food, di cibo. Le aziende e le regioni vogliono far assaggiare i loro prodotti locali o quelli che producono direttamente. È un lavoro che non si esaurisce nei tre giorni di evento: bisogna trovare gli chef, coordinare tutto ciò che serve per farli esibire durante questi tre giorni, organizzare i prodotti, mettere a punto le ricette. Oggi ho fatto il giro tra le diverse aziende dove abbiamo posizionato gli chef e anche tra le regioni: tutti erano contentissimi. Anzi, è stato un grande successo. Ti faccio l’esempio del Piemonte: abbiamo trovato un piemontese doc che vive qui e che ha cucinato vitello tonnato, agnolotti e altre specialità. Dunque, anche lontano da casa, siamo riusciti a trovare le persone giuste per ogni regione e a rappresentarle al meglio. Questa è una grande soddisfazione. Tutti sono stati felici e la gente ha potuto assaggiare questi prodotti e queste ricette. Questa è promozione, questa è la nostra forza: il Made in Italy.
Parlando proprio di italianità, ha accennato al fatto di aver trovato persone che si sono lasciate coinvolgere. C’è un segreto per portare questa italianità all’estero e far sì che sia apprezzata non solo da clienti italiani, ma anche da americani e da clienti locali? Oppure parliamo semplicemente di prodotti che hanno intrinsecamente un’autenticità, una qualità, che a volte parlano da soli?
Sì, innanzitutto è ovvio che i nostri prodotti fanno già il 90% della ricetta: sono eccellenti di per sé, e questo è un punto fondamentale. Poi, il resto lo fa lo chef: quando c’è uno chef bravo, un cuoco bravo, che sa creare o riprodurre una ricetta tipica e autentica, il gioco è fatto. È semplice: noi italiani siamo semplici, ma eccellenti.
Esattamente. La qualità e la semplicità come elementi di forza, l’autenticità come parola chiave per questa promozione del Made in Italy attraverso il cibo. E naturalmente attraverso l’impegno di figure come lei, chef Fabrizio Facchini, che con responsabilità e passione continuano a promuovere il nostro Made in Italy oltreoceano. Fabrizio, grazie mille. Oggi si conclude questo Fancy Food Show, ma siamo davvero felici di ciò che ci ha portato e dei momenti che abbiamo condiviso con italiani e non.
Grazie a voi. Viva l’Italia e viva il Made in Italy, sempre!
L’articolo Fabrizio Facchini: “Il Made in Italy cresce anche nei tempi difficili. Qui al Fancy Food Show ne abbiamo dato prova” proviene da IlNewyorkese.
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